sabato 22 settembre 2007

Domani la “Marcia per la tua pensione” organizzata da Decidere.net

Una nuova alleanza tra padri al fine di non costringere i giovani a firmare cambiali per far andare in pensione i genitori alla prematura età di 58 anni. E’ questo lo scopo che anima la “Marcia per la tua pensione. Nuove generazioni tagliate fuori?”organizzata per sabato pomeriggio 22 settembre a Roma da Decidere.net, il network messo su in pochi mesi da Daniele Capezzone nel tentativo di erodere e smantellare con tredici proposte alternative e soprattuto liberali ( i cosiddetti 13 cantieri per una politica ad alta velocità) l’ingessata impalcatura politica che, tenuta in scacco dalla sinistra radicale, sta precludendo al nostro paese qualsiasi forma di rilancio economico e di modernizzazione, impoverendolo e relegandolo all’ultimo posto dei paesi occidentali sulle spalle dei cittadini. Lunga ed in continuo aggiornamento la lista delle associazioni e dei singoli, parlamentari e non, che hanno aderito alla manifestazione sulla previdenza. Un consenso che ha addirittura indotto l’organizzazione a modificare la tabella di marcia invertendo i luoghi di partenza e di arrivo per motivi di contenimento. Un dato salta agli occhi. Nonostante la chiamata rivolta da Capezzone a chiunque, senza differenze di schieramento politico, intenda confrontarsi sule 13 questioni concrete e sulle rispettive praticabili soluzioni, la presenza di Marco Pannella e dei Radicali italiani non bilancia a sinistra la nutrita adesione di think-tank, fondazioni e parlamentari di centro destra presenti alla marcia che dal Pantheon, dopo i numerosi interventi, arriverà a Piazza Fiume dopo aver sostato davanti alla sede della CGIL (la Cisl, puntualizzano a Decidere.net, ha quantomeno cercato di contenere i danni della controriforma pensionistica). Tra le firme e gli interventi previsti spiccano, tra le numerose altre, quelle di Italo Bocchino e Maurizio Gasparri di An, l’azzurro Benedetto Della Vedova presidente dei dei Riformatori liberali, Maurizio Sacconi di FI, Antonio Del Pennino del Pri il senatore di FI Marcello Dell’Utri, l’ex ministro leghista Giancarlo Pagliarini, gli azzurri Battista Caligiuri e Stefania Prestigiacomo e Nino Paravia di An. E ancora, Forza Italia giovani, Federazione giovanile socialisti italiani, Circoli del buon governo, Giovani D.C., Nuovo movimento Giovani Socialisti, nuovo Psi, Federazione giovanile repubblicana, Partito Liberale Italiano, Riformismo oggi, Menostato.it, TuaPensione.it, Unione per le libertà, Liberali Lombardi. Una fotografia che conferma la naturale e maggiore contiguità dell’ex segretario dei radicali italiani e della sua linea politica con la Casa delle libertà dove le pur presenti componenti retrogade, corporativiste, stataliste e refrattarie alle scelte liberali, sono comunque molto più esigue rispetto al conservatorismo che impera nella coalizione di centrosinistra. Significativa dunque la decisione di avviare il percorso riformatore della “politica ad alta velocità” proprio dal settore previdenziale, quello cioè che maggiormente rischia di mettere un tappo sulla testa dei giovani e “tagliare fuori le nuove generazioni” perché, come spiega Capezzone “ l’aspetto inaccettabile della controriforma delle pensioni recentemente annunciata sotto dittatura della sinistra comunista e del sindacato consiste nella direzione di marcia, opposta a quella seguita nei maggiori paesi occidentali. Ovunque tenendo conto delle tendenze demografiche l’età pensionabile sale e le opinioni pubbliche accettano un piccolo sacrificio in più mentre qui si è scelto di attaccare la parte più convincente della riforma preesistente e di impiegare risorse pubbliche, praticamente una manovrina, per abbassare l’età pensionabile”. Non solo, Capezzone evidenzia le storture e le ombre di una riforma nata dal “tentativo di disincentivare tutte le forme di lavoro flessibile per un evidente pregiudizio ideologico” e che rischia di trasformarsi in “un potente incentivo all’allargamento dello spazio del lavoro sommerso” poiché “la gran parte del costo graverà sulle spalle dei lavoratori flessibili che subiranno un aumento dei propri contributi previdenziali fino al 26,5%. Per cui un giovane di 25 anni dovrà versare un quarto del suo stipendio in contributi per pagare la pensione ad un 58enne che cercherà comunque un lavoro in nero”. Scontato che tali argomentazioni facciano breccia tra le principali fondazioni e associazioni liberali e liberiste tra i cui esponenti compaiono come firmatari e relatori Alberto Mingardi dell’Istituto Bruno Leoni. Adesioni anche da Angelo Mellone di Fare Futuro, da Tocqueville.it, Competere, Coalizione Generazionale, Movimento Giovanitaliani, Partito Giovani, Alternativa studentesca, Destra liberale italiana, Movimento libertario, Italia 2020, Lombardia Domani, oltre a Giulio Di Donato di Riformismo Oggi, Paolo Messa direttore di Formiche, e da giornalisti come Maria Giovanna Maglie, Giordano Bruno Guerri, Arturo Diaconale. E’ prematuro parlare di bilanci ma è certo che il consuntivo iniziale è in attivo per Capezzone che, nel giro di due mesi, ha tagliato i ponti con l’immobile esecutivo e con la coalizione di cui fa parte e messo a punto un programma minimo, se confrontato con quello mastodontico di Prodi, ma i cui 13 punti qualificanti basterebbero ad invertire la rotta che sta trascinando l’Italia in un sonno devastante. E l’obiettivo non è minimale.
tratto da "L'Opinione"

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