sabato 20 ottobre 2007

20 OTTOBRE/ CAPEZZONE: CHI VA IN PIAZZA LO VA CONTRO I NOSTRI FIGLI

Roma, (Apcom) - "C'è qualcosa di curioso, a dire poco, nella manifestazione che si tiene domani a Roma contro la Legge Biagi, che è una manifestazione, di fatto, contro i nostri figli". E' l'opinione del presidente della commissione Attività produttive di Monetcitorio, Daniele Capezzone.

"La Legge Biagi - afferma il radicale in una nota - ha prodotto in Italia, 2.6 milioni di nuovi contratti di lavoro e di questi 1.8 milioni sono oggi a tempo indeterminato: in buona sostanza, grazie a questa buona riforma, un numero elevatissimo di persone, che era senza lavoro o si barcamenava nell'ambito del lavoro nero, dispone oggi di un contratto regolare e la stragrande maggioranza di questi contratti non sono a termine. Quindi dovremmo tutti, destra e sinistra, festeggiare, e capire come fare ulteriori passi avanti".

"E invece - sottolinea Capezzone - c'è chi punta a criminalizzare la Biagi (e, ancora prima, il pacchetto Treu), riproponendo soluzioni rigide, battute in tutti i paesi dell'Occidente avanzato, governati dal centrodestra liberale o dal centrosinistra liberale. Peraltro, sono davvero ridicoli quelli della sinistra massimalista, che ora, improvvisamente, sembrano dei Papa-boys: d'un tratto, ora, le esternazioni del Pontefice sono gradite...Quanta ipocrisia in chi cambia giudizio a seconda del fatto che le dichiarazioni del Papa siano o non siano strumentalizzabili a proprio favore".

"Semmai - prosegue Capezzone - occorrererebbe criticare il protocollo governativo per ragioni (liberali) opposte a quelle (illiberali) dei manifestanti della sinistra massimalista, e bisognerebbe mettere nel mirino, in particolare, la controriforma delle pensioni proposta dal Governo. Anche in questo caso, un po' di numeri ci aiutano a fare chiarezza. L'Italia rischia di diventare l'unico paese occidentale che, di fatto, abbasserà l'età pensionabile, anziché elevarla. Questa scelta dissennata ci costerà 10 miliardi di euro, e la cosa più incredibile è che quasi la metà della copertura (3,6 miliardi) sarà messa a carico dei lavoratori più giovani, a cui i contributi previdenziali saranno innalzati fino al 26,5%. Morale: un ragazzo 25enne co.co.pro dovrà versare un quarto del suo stipendio in contributi (più le tasse, ovviamente!) per consentire il pagamento delle pensioni ai 58enni. Una follia. Ma una follia, è bene sottolinearlo, messa a carico dei lavoratori più giovani, a cui Padoa Schioppa chiede di pagare il conto, chiamandoli poi 'bamboccioni', per sovrammercato. 'Bamboccioni e paganti': che, da oggi, è un nuovo modo per dire "cornuti e mazziati".

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