mercoledì 3 ottobre 2007

PAGLIARINI RISPONDE

di Giuliano Gennaio

"Una riforma federale per tagliare le spese e abbattere le tasse? Si può fare...basta mettersi tutti a lavorare."

Libmagazine ha intervistato Giancarlo Pagliarini. In Spagna per appuntamenti professionali, il più volte ministro e parlamentare della Repubblica Pagliarini ci ha raccontato le diversità tra i due paesi, l'Italia e la Spagna, in questo particolare momento storico. Ha affrontato inoltre il tema fiscale: meno tasse o meno spese?

G. Gennaio: Si respira un'aria diversa in Spagna, Pagliarini? Almeno dal punto di vista dei diritti civili e della tassazione progressiva, giusto?
G. Pagliarini: Giuliano, sembra di vivere trecento anni avanti qui in Spagna, una cosa pazzesca, un'esperienza nuova che vivo dopo tanti anni che ci torno..un paese cambiato e tutto perchè c'è un'autonomia forte, e un governo decisionista, tanto nella legislatura passata quanto in quella presente.

G. Gennaio: E pensare che fino a qualche tempo in tutte le classifiche economiche, quelle sulle libertà civili e sulla competitività dei paesi europei, la Spagna era sempre qualche gradino più in basso dell'italia. Ormai non è più cosi...
G. Pagliarini: Il punto cruciale è proprio questo: ci sono tante classifiche, su istruzione, ricchezza, qualità della vita e molte altre. E l'Italia ormai sta toccando il fondo in ognuna di queste clessifiche. E la colpa non è tanto del fatto che i cittadini italiani sono meglio o peggio di quelli spagnoli, o di quelli francesi, tedeschi e altri. Il problema è che noi siamo rovinati da una classe politica che ormai non pensa più al bene comune ma solo a comandare, ai loro interessi, alle loro quote di potere. Anche l'ultima sparata di Bossi sullo sciopero fiscale è figlia di un comportamento becero di questa classe politica. Bossi dice: per mandare a casa Prodi ci vuole uno sciopero fiscale. Si certo, si può anche condividere, ma poi, mandato a casa Prodi? Il problema si ripresenta, in quanto il vero problema è organizzare meglio il nostro paese. E con questa classe politica non penso sia facile farlo. Menomale che ora Capezzone si è mosso e siamo tutti pronti a lanciare un'opa sulla politica, un'offerta pubblica di alleanza tra quelli che vogliono realmente realizzare cose. Un network con dei cantieri per una politica ad alta velocità.
G. Gennaio: Oggi, in Italia, il dibattito verte tra i rigoristi che vogliono tagliare la spesa e i liberisti che vogliono tagliare le tasse. Ma non si riesce a fare entrambe le cose in un paese pieno di caste e di sprechi?
G. Paglairini: Certo, oggi chi dice al suo elettore che vuole diminuire le tasse lo prende in giro. Un politico decisionista oggi deve tagliare una certa spesa x per poter abbassare una certa tassa y. Solo cosi si può prevedere un processo riformistico adatto all'abbattimento della spesa e all'alleggerimento fiscale.E per fare questo in Italia bisogna scuotere la classe politica. E non è facile farlo..

G. Gennaio: Uno dei cantieri di Decidere.net è la Flat tax, una tassa piatta al 20%. Si potrà mai pensare ad un provvedimento di questo tipo in Italia? In Europa in molti paesi ha funzionato... G. Pagliarini: Assolutamente si. Questo è un provvedimento fondamentale che io vedo all'interno di uno scenario di riforma federale più ampio dove si decide insieme quali sono le priorità da assegnare allo Stato e quali quelle da lasciare in autonomia al privato o alle regioni. Prima bisogna però decidere questi compiti di esclusivo riservo statale. Poi ogni regione deve essere libera di decidere come regolare i propri rapporti con i cittadini e di come finanziare eventuali servizi a loro offerti. Nei cantieri di Decidere.net infatti è prevista anche una forma di federalismo competitivo, cosa che permetterebbe, come è successo in Svizzera tra i vari cantoni, di poter proporre anche provvedimenti come la flat tax. Pensate che ogni anno la confederazione svizzera pubblica la classifica della pressione fiscale tra i suoi 26 cantoni, aumentando quindi la competizione tra i cantoni per aumentare, di conseguenza, l'attrattività verso i cittadini. In Italia si potrebbe fare lo stesso, con una tassa piatta che finanzia i compiti esclusivi dello stato e una fiscalità competivitiva tra regione e regione: una regione che vorrà dare tanti servizi al cittadino, farà pagare molte tasse e una regione che prevederà meno tasse, darà meno servizi: i cittadini poi sceglieranno dove vivere. Ci potrebbe anche essere un caso in cui non si pagano tasse, come nel Nevada, negli Stati Uniti, dove si è deciso di far entrare nel processo di definizione dei servizi al cittadino, anche i privati.

G. Gennaio: Quello che descrive lei sembra un paradiso...
G. Pagliarini: Bisogna avere il coraggio di provarci..basta mettersi tutti a lavorare.

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