lunedì 8 ottobre 2007

Caro-benzina. Proposta concreta Decidere.net/IBL: tagliare le accise


La polemica estiva sui prezzi dei carburanti finora non ha prodotto altro che generici appelli alla responsabilità dei petrolieri e ipotesi, evocate da esponenti di governo, sulle quali regna la totale incertezza e che comunque appaiono insufficienti. I rincari hanno invece avuto il merito di attirare l'attenzione sull'enormità del prelievo fiscale. Nell'ennesimo dibattito in cui non s'intravedono sbocchi risolutivi, intervengono Decidere.net e l'Istituto Bruno Leoni, avanzando una proposta concreta: il taglio delle accise su benzina e gasolio, fino a portare il prelievo rispettivamente a 0,359 centesimi per litro (contro gli attuali 0,564) e a 0,302 centesimi per litro (contro gli attuali 0,423). Tale diminuzione delle tasse - fino al livello minimo consentito dall'Unione europea - porterebbe un risparmio di 12,3 euro per pieno di benzina e di 7,3 euro per pieno di gasolio. In altre parole, con gli stessi 100 euro si acquisterebbero 91 litri di benzinainvece degli attuali 74 e 97 litri di gasolio invece degli attuali 87. Tutti i dati in questo documento: scarica (formato pdf.).
Dice Daniele Capezzone: “Sono da tempo convinto che il maggior problema italiano sia quello dell'imposizione fiscale: per un verso del suo livello abnorme, e per altro verso delle sue modalità spesso assai discutibili (specie se poco ‘visibili’ per il cittadino a cui lo stato continua a mettere le mani in tasca). La abnorme tassazione sulla benzina è esempio di tutto questo: quasi il 60% del prezzo della benzina che se ne va in tasse, con scarsissima visibilità di questo prelievo per il contribuente (quanti conoscono queste cifre?). Ecco perché la proposta che oggi annunciamo con l'Istituto Bruno Leoni ha un doppio valore: di abbassamento del livello della vessazione fiscale, e anche di chiarezza e trasparenza a favore del cittadino-utente-contribuente”.

Aggiunge Carlo Stagnaro, direttore Energia e ambiente dell'IBL: “secondo i risultati di un sondaggio, l'accisa sulla benzina è la tassa più odiata dagli italiani. Con buone ragioni: il nostro è un paese lungo e stretto, dove spostarsi significa necessariamente spostarsi in macchina. È questo che rende particolarmente odioso il dazio che lo Stato chiede ai cittadini. E, se è vero che il prelievo fiscale sui carburanti è in linea con la media europea, è anche vero che gli italiani hanno redditi inferiori rispetto alla maggior parte degli altri cittadini comunitari: l'asimmetria è davvero visibile, allora, nel senso che la quota di reddito disponibile è nel nostro paese inferiore. Ridurre il prelievo sulla benzina sarebbe un gesto di rispetto nei confronti dei contribuenti, e costringerebbe il settore pubblico a far fronte alle minori entrate effettuando tagli alla spesa. Solo in questo modo si potrebbe innescare quel circolo virtuoso di riforme di cui il paese ha un disperato bisogno”.

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